Come Studiare in Africa

Risulta essere il terzo continente per espansione e storicamente viene definito la “culla dell’umanità”. Si tratta dell’Africa, forse la terra che più risveglia curiosità e immaginazione, con i suoi paesaggi mozzafiato e le peculiarità della natura che la anima. Costituita da 54 stati, l’Africa ha avuto nei secoli una storia complessa e oggi la sua cultura è caratterizzata anche dalle influenze dei paesi che ne hanno colonizzato i territori: tra tutti, principalmente, la Francia, l’Inghilterra e l’Olanda. Colonialismo e decolonizzazione hanno influito duramente sulla stessa economia africana: quasi la metà dei paesi di questo continente appartiene infatti ai più poveri del mondo.

Ma l’Africa è un continente di contraddizioni e, accanto a questi stati, ci sono anche nazioni ricche con una qualità di vita occidentale, come ad esempio il Sudafrica e il Botswana, o il Kenya – che negli ultimi anni hanno dimostrato un tasso di crescita molto sostenuto. Ad accomunare, tuttavia, l’intero continente è la ricchezza e la disponibilità di risorse naturali minerarie, mentre l’agricoltura è però ancora la principale fonte di reddito per le popolazioni locali.
Dato il fascino di questo continente e la crescita di alcuni dei suoi paesi, un’esperienza di studio o di lavoro in Africa diventa oggi appetibile per i giovani europei, non soltanto per chi si occupa di scienze sociali ma anche e soprattutto per chi ha una preparazione in discipline scientifiche.

Prima di decidere però con quale genere di esperienza vogliamo arricchire il nostro bagaglio e scegliere dunque la destinazione, è bene conoscere bene l’intero continente e cercare quante più informazioni possibili sull’Africa. Un buon punto di partenza potrebbe essere contattare ambasciate e consolati dei paesi africani in Italia. Inoltre anche internet viene in aiuto: se sono numerosissimi i portali che parlano di Africa da un punto di vista turistico, è invece decisamente interessante il sito In Africa, nato per informare gli africani espatriati in Italia, ma valido anche per farsi un’idea della realtà politica, sociale e culturale dei vari paesi.

In quasi tutti gli stati africani sono presenti atenei universitari, i quali però difficilmente partecipano a programmi internazionali che permettono di svolgere una parte del proprio percorso di studi in loco in accordo con l’università di provenienza. Possibilità di questo tipo si incontrano per lo più negli istituti di Marocco e Algeria, però tendenzialmente si tratta di accordi stipulati con la ex-madrepatria francese. Per chi desidera dunque concentrare i suoi studi in un tempo breve, è ormai tendenza diffusa accordarsi direttamente con professori locali o prendere contatti con associazioni internazionali e onlus per svolgere brevi soggiorni magari finalizzati a una tesi di laurea. Ad esempio, per chi punta a fare un’esperienza di questo tipo, c’è SPW, Student Partnership Worldwide, un network che, partendo dalle tematiche di attualità nei paesi terzi, organizza campi di lavoro, summer school, progetti che conciliano studio e volontariato.

Tuttavia è possibile e in molti casi anche interessante, sostenere un percorso di studio totalmente in Africa, iscrivendosi in un’università locale, magari per un master o un corso post-lauream. Il paese che più frequentemente viene scelto per un’esperienza di studio è il Sudafrica. Il portale SouthAfrica.info offre un ottimo aiuto sia per scoprire le università e i corsi disponibili, sia per informarsi su documenti e permessi necessari. Per l’imprinting anglosassone dato dalla colonizzazione, il sistema universitario sudafricano assomiglia molto a quello inglese, anche per quanto riguarda gli standard di qualità e l’offerta formativa proposta. In tutti gli atenei infatti ci sono corsi di specializzazione incentrati su materie economiche o ingegneristiche: l’Università di Johannesburg ha una vasta scelta di corsi post-lauream, così come quella di Città del Capo, mentre l’Università di Rhodes si distingue per il dipartimento di biotecnologie che richiama studiosi da tutto il mondo.
Numerose sono le businness school del paese: il portale Learn4Good, che recensisce i migliori MBA di tutto il mondo, presenta le schede di tre istituti del paese, tra cui la Milpark Business School che ha sede sia a Città del Capo che a Johannesburg.

Anche il Kenya richiama l’interesse di molti: il sito di riferimento per capire il funzionamento del sistema universitario e avere una panoramica degli atenei, è il portale del Ministero dell’Educazione. Da segnalare con particolare attenzione è poi Kenyaplex, una vera e propria community di studenti locali e stranieri dove trovare articoli sulle università e i corsi, ma cercare anche notizie informali nei forum di discussione. Le pagine sono organizzate per discipline, in modo da facilitare al massimo la ricerca del materiale di proprio interesse. Sempre tra i siti non istituzionali, può essere d’aiuto Portale Kenya, che è il punto di riferimento per quanti cercano informazioni su università e istituti.
È impossibile poter tracciare una panoramica completa delle università e dei corsi post-lauream in Africa, sia per la vastità dell’argomento, sia soprattutto poiché non tutti forniscono link e pagine utili su internet. Da un punto di vista più generale, segnaliamo dunque che per studiare nei paesi dell’Africa meridionale e centrale è sufficiente conoscere il francese e l’inglese, mentre per quanto riguarda le occasioni di studio nell’Africa settentrionale occorre molto spesso conoscere l’arabo, al tempo stesso però le università di questa zona costituiscono una meta di sicuro interesse proprio per chi studia la lingua e la cultura araba.

Cosa non Scrivere nel Curriculum

Siete contenti del vostro curriculum? Magari la sua struttura vi piace, ma che dire del contenuto? I responsabili della selezione leggono le stesse identiche frasi, curriculum dopo curriculum, ogni giorno.
I casi sono tanti, quante le professioni più diverse.
Ecco qualcuno dei luoghi comuni più diffusi e quindi proprio quelli che, chi è alla ricerca di un lavoro, dovrebbe evitare di riportare nel CV:

1. “Comunicatore”
Questo termine non ti distingue dagli altri candidati, ma è esattamente l’abilità che viene richiesta a chiunque si presenti ad un colloquio. I selezionatori sono più colpiti da chi riesce a comunicare e a comunicarsi bene. Presta sempre attenzione ai tempi verbali (orale o scritta: questo vale per le comunicazioni via mail o a voce), alla pertinenza delle tue frasi e non usare troppi avverbi o ancora peggio, non abusare dei termini in inglese.

2. “Attento ai dettagli”
Ogni lavoro richiede un certo livello di attenzione al dettaglio. Quindi, di nuovo, questo non aiuterà il vostro curriculum – o la vostra chance di successo in un colloquio. La cosa migliore da fare in casi come questo è essere pronti a spiegare, durante un colloquio, come il tuo alto livello di attenzione per i dettagli abbia, in passato, portato ad un risultato importante, di cosa vi siete accorti in tempo utile, cosa non avete tralasciato e cosa poi si è rivelato una fondamentale accortezza.

3. “Altamente qualificato”
Questa è una frase inutile. Avete delle competenze, ed è possibile utilizzare alcune o tutte quelle capacità laddove siano richieste. Non avere competenze significa non aver mai fatto nulla. Credi di avere delle marce in più competenze rispetto alla media? Dimostralo, non perderti in chiacchiere.

4. “Affidabile”
È meglio lo siate davvero, se vi assumeranno. Ancora una volta, questo è un tratto che sul tuo curriculum può essere tralasciato. Semplicemente non vi distingue dalle altre persone che fanno già quel lavoro o svolgono già quella professione.

5. “Referenze disponibili su richiesta”
Questa era una normale prassi nel mondo dei curricula, ma ormai è “fuori moda”. Partendo dal presupposto che un potenziale datore di lavoro voglia le vostre referenze, può ottenerle semplicemente cercandovi su google, guardando i vostri profili sui social network (è importante, per questo, avere un profilo sempre aggiornato sui social network professionali più importanti) e vedendo con chi avete lavorato in passato.
Non indicatelo, quindi, sul CV. Assicuratevi piuttosto di avere i nomi e le informazioni di contatto di chi vi intervisterà. Chiedete sempre nome e cognome della persona con cui sosterrete il colloquio e cercate tutte le informazioni possibili sul web.
In ogni caso, avvisate i possibili “referenti” che siete alla ricerca attiva di un lavoro: in questo modo non saranno sorpresi se qualcuno dovesse chiamarli e chiedere informazioni su di voi.

6. “Giocatore di squadra”
A differenza di chi? Qualsiasi organizzazione vuole avvalersi certamente di chi ha l’energia lavorare efficacemente a contatto con altri. E se non percepiranno questa attitudine in voi durante il colloquio, il fatto che lo abbiate scritto sul curriculum non li convincerà.

7. “In grado di rispettare le scadenze”
Fatevi questa domanda: se doveste rispettare solo una scadenza su 10, quanto a lungo rimarreste? Ancora una volta, questa è una caratteristica già evidente (scontatamente “richiesta”) e significa che saper rispettare le scadenze è il minimo indispensabile, in qualsiasi lavoro.

Regole semplici da seguire.

Come Lavorare Come Procacciatore d’Affari

Il procacciatore d’affari è colui che promuove prodotti o servizi di un’ azienda senza però ricevere un mandato di rappresentanza o divenire dipendente dell’azienda.
L’attività del procacciatore d’affari è atipica e non è attualmente regolamentata da leggi specifiche. Questo poichè la figura del procacciatore è vista come una figura occasionale e non legata da contratti stabili e duraturi all’azienda.

Teoricamente quindi, il lavoro del procacciatore d’affari dovrebbe essere quello di segnalare all’impresa preponente possibili affari, stipule di contratti o vendita di beni, senza però condurre trattative in prima persona, anche se capita spesso che le aziende si avvalgono di procacciatori d’affari anche per l’attività di vendita vera e propria, tramite una procura a vendere.

L’attività del procacciatore d’affari è praticamente simile o uguale a quella di un qualsiasi altro venditore, ma si distingue solo per l’occasionalità del rapporto con l’impresa preponente e per l’assenza di vincoli di esclusiva e di zona di competenza. Quindi anche il compenso percepito dal procacciatore d’affari è dovuto esclusivamente sugli affari procacciati e non in base ad una zona operativa in esclusiva come accade per gli agenti di commercio.

Per diventare procacciatori d’affari non sono necessari requisiti specifici, poichè come anticipato in precedenza, si tratta di una figura atipica, non regolamentata da alcuna legge o albo professionale, quindi se si vuole svolgere questa professione, non si deve fare altro che trovare un’azienda disposta ad una collaborazione occasionale e che tramite una lettera d’incarico autorizzi il procacciatore a procacciare affari.

Se il procacciatore svolge l’attività di vendita in modo continuativo deve aprire la partita iva e iscriversi al registro imprese, questa trafila a volte viene fatta in attesa di ottenere i requisiti necessari per l’iscrizione all’albo agenti di commercio e definire la propria condizione con un normale contratto di agenzia.

Come Lavorare in Africa

Come si è già accennato molti paesi dell’Africa sono tra i più poveri del mondo, tuttavia alcuni presentano invece un tenore di vita occidentale – come il Sudafrica, Capo Verde, Botswana – mentre altri hanno un tasso di crescita veloce, ad esempio la Nigeria, il Kenya o il Mozambico. Sono dunque i paesi di questo genere a poter offrire più occasioni e prospettive anche agli occidentali che hanno l’intenzione di svolgere un’esperienza lavorativa in Africa.
Internet anche in questo caso viene in aiuto: la maggior parte dei siti a cui fare riferimento è in lingua inglese.

Un portale utile da consultare è AfricaGuide, che in modo trasversale offre informazioni sull’Africa da visitare e da vivere. C’è dunque un’ampia sezione “Work in Africa” dove si dedica innanzitutto ampio spazio al volontariato, ma in cui è presente anche un’interessante lista di link utili. C’è infatti una pagina dove sono catalogati i principali motori di ricerca di impiego, ogni indirizzo è accompagnato da una breve descrizione del sito a cui si riferisce.

Per una panoramica sulle prospettive di impiego in tutto il continente si può guardare il portale CaGlobal che cataloga le offerte di lavoro di tutti i paesi africani e offre “recruitment services”. Non c’è bisogno di registrarsi al sito, l’utilizzo delle pagine è facile ed immediato. Dall’homepage infatti è possibile selezionare il paese di proprio interesse, cliccando sul disegno della cartina dell’Africa, oppure scegliere dall’elenco sulla sinistra la professione di proprio interesse. Utilizzando questo secondo metodo e scegliendo qualsiasi tipo di lavoro proposto si accederà a una scheda di presentazione e una tabella degli ultimi annunci inseriti. La candidatura non avviene online: non occorre cioè compilare un formulario, ma ogni annuncio è completo dell’indirizzo mail a cui inviare il curriculum vitae.

Anche il sito GoAfrica offre validi spunti: nella sezione lavoro vengono citati sia i campi di volontariato che le occasioni di lavoro vero e proprio, ma in ogni caso si tratta di offerte rivolte a un utente internazionale. Anche in questo caso non è necessaria la registrazione, il sito infatti non pubblica direttamente annunci ma rimanda ad altri siti di cui si possono trovare i link organizzati per settore merceologico o tipo di professione.

Tra i portali geograficamente trasversali, c’è infine FindAJobInAfrica. Il sito è assolutamente intuitivo: un comodo motore di ricerca posizionato in homepage permette di selezionare gli annunci di lavoro per professione, regione, area. Sempre in homepage sono pubblicati gli ultimi annunci inseriti. Iscrivendosi gratuitamente, inoltre, è possibile depositare il proprio CV in una banca dati online a uso delle aziende.
Occorre poi ricordare che molto spesso chi decide di trasferirsi in Africa, non cerca un’opportunità di lavoro dipendente, ma al contrario prova ad avviare un’attività imprenditoriale: sono storie che capita di leggere molto frequentemente su Italiani in Marocco, la community di riferimento per tutti gli espatriati non solo in Marocco ma nell’Africa settentrionale in genere.

Come Cercare Lavoro Online

Purtroppo in molti Paesi in particolare in Italia il mercato del lavoro si basa su un aspetto prettamente economico ( lo stipendio ), piuttosto che qualitativo e professionale. Ovviamente molto dipende anche dal tipo di lavoro e dal singolo caso, Internet è sicuramente un ottimo mezzo, anche se come tutti sappiamo, in generale trovare lavoro non è semplice, e perciò è necessario un impegno costante e programmato. La rete offre varie opportunità, che vi permetteranno di cercare il lavoro che fa per voi.

I social networking: esistono diversi tipi di social network davvero interessanti per la ricerca del lavoro. I network professionali come Linkedin, Xing, Viadeo, Spoke, vi permettono di sfruttare diverse funzionalità. Vi sono anche i social network più popolari che pur non essendo creati appositamente a questo scopo possono divenire comunque un ottimo strumento di ricerca, come nel caso di Twitter e Facebook.

I siti per il recruiting online: sono davvero tantissimi alcuni buoni e altri meno. Tra i migliori troviamo: Monster, Infojobs, che sono gratuiti per un uso base; un sito tra quelli a pagamento abbastanza funzionale è Cambio Lavoro. Interessanti anche il sito Concorsi.it per i concorsi pubblici appunto, e anche alcuni siti stranieri che hanno posizioni per l’ Italia: CWJobs e Jobserve.

I BOT: rappresentano una soluzione ultrafunzionale che risolve uno dei maggiori problemi nella ricerca del lavoro su internet, quella del controllo costante. Dopo la registrazione avrete un mezzo efficace che cercherà gli annunci per voi, e ve li fornirà senza dover effettuare estenuanti ricerche. Due tra i migliori siti che offrono questo servizio sono: Jobcrawler e Jobrapido.

Dunque è fondamentale che vi rivolgiate a più siti, e non soltanto ad un paio. Inoltre, oltre ai portali di interscambio, una buona soluzione è quella di proporsi direttamente alle aziende ( almeno quelle che riguardano le attività e l’area geografica che vi interessa ), che di solito hanno sui propri siti una sezione dedicata: il famoso “Lavora con noi”, che permette ai candidati di offrirsi.

Inviando il proprio curriculum vitae attraverso la posta elettronica, ricordate sempre di inviarlo ad un’azienda per volta. Il curriculum che state inviando, dovrà essere aggiornato, e ricco di parole chiave che lo rendano interessante. Ricordate che ogni sito di recruiting colleziona migliaia e migliaia di candidature.

Quando vi registrare ai singoli portali, sfruttate l’ utile servizio di newsletter: vi verranno inviate periodicamente al vostro indirizzo di posta elettronica le offerte di lavoro che più si avvicinano ai parametri indicati al momento della registrazione.

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