Come Investire in Fondi Infrastrutturali

Qui vi fornisco degli utili suggerimenti su come investire in fondi infrastrutturali. Tradizionalmente, essi erano dei private placement acquistati da grandi investitori. La crescita dei diversi tipi di exchange-traded funds (ETF) ha orientato le infrastrutture a rivolgersi al mercato degli investitori individuali. I campi di interesse comprendono principalmente la costruzione di progetti per il trasporto, per la gestione dell’energia e delle comunicazioni.

Comincia ad aprire un conto con una società di intermediazione online. Per aiutare a scegliere il broker più adatto, la Smart Money pubblica un sondaggio annuale con i migliori nominativi e i relativi settori di specializzazione. Informati quotidianamente su giornali economici e su siti web di settore riguardo il prezzo corrente delle infrastrutture e il suo andamento. La ETF si suddivide in quattro grandi categorie sulle quali concentrarsi:

-PowerShares Emerging Markets Infrastructure Portfolio con simbolo PXR
-First Trust ISE Global Engineering and Construction Index Fund con simbolo FLM
-iShares S & P Global Infrastructure Fund, con il simbolo di borsa IGF
-SPDR FTSE / Macquarie Global Infrastructure 100 ETF con simbolo GII2Dopo che hai deciso su quale area concentrarti, determina il numero di quote che hai intenzione di acquistare per soddisfare la tua allocazione. Tieni presente che i fondi IGF e GII offrono un’ampia esposizione globale, mentre le PXR e FLM sono focalizzati sulle infrastrutture dei mercati emergenti e i nuovi progetti dei giovani imprenditori. Se sei alle prime armi, per evitare rischi dovuti a una mancanza di esperienza, è preferibile che ti concentri sulla prima opzione. Un’altra idea potrebbe essere quella di suddividere l’investimento, per diminuire la percentuale totale del rischio. In questo modo però, decrementerai anche la quota di profitto. Tutto dipenderà da quanto sei disposto a metterti in gioco e dalla quantità di budget a disposizione.

Acquista le azioni dei tuoi fondi infrastrutturali selezionati utilizzando il menu di navigazione del tuo conto di intermediazione on-line È necessario inserire il simbolo di borsa corrispondente e il numero di azioni che si desidera acquistare

Per un ordine di mercato, le azioni saranno acquistate al prezzo quotato al momento della richiesta Cerca pertanto di eseguire questa operazione al momento utile, monitorando costantemente le oscillazioni delle quote.

Come Iscriversi al Passivo Fallimentare in Tribunale

Purtroppo se state leggendo questa guida avete subìto una truffa e avete bisogno di ottenere un rimborso di quanto speso, ovviamente dovrà esserci un processo e voi dovrete essere iscritti al tribunale come creditori chirografari, ovvero non privilegiati. Vediamo come scrivere la lettera d’ammissione.

Innanzitutto la lettera va scritta a computer e mai a mano. Scrivete per prima cosa in alto a sinistra “Fallimento di…(nome società) num… (numero della pratica fallimentare)”, poi sotto sempre a sinistra scrivete “giudice delegato… (nome)” e poi ancora sotto “curatore fallimentare… (nome)”.

Adesso lasciate un pò di spazio e allineate al centro, scrivete il nome del tribunale in questione. Adesso lasciate uno spazio e sempre centralmente scrivete “Domanda di ammissione al passivo fallimentare”. Adesso lasciate uno spazio e iniziate a scrivere la lettera con queste parole: “Ill.mo Sig. Giudice Delegato, Il sottoscritto…(nome)” e aggiungete i vostri dati con codice fiscale e indirizzo.

Adesso scrivete “Premesso” ed esponete il problema relativo avuto con la società e le somme di denaro versate Esposto il problema scrivete “chiede” e scrivete che volete essere ammessi al passivo fallimentare e chiedete che le comunicazioni vi vengano fatte ai vostri numeri di telefono, fax e mail. Infine scrivete “allega” e indicate tutte le copie allegate Per concludere firmate e datate La spedizione va fatta in plico chiuso (cioè busta grande con fogli non piegati dentro), includete contratto e ricevute di pagamenti e spedite con raccomandata con ricevuta di ritorno L’iscrizione è semplice, purtroppo sono gli iter che sono lunghi In bocca al lupo!

 

Come Fare un Reclamo all’ARERA

In caso di problemi con il gestore del servizio luce e gas, come prima cosa presentate un reclamo scritto al vostro fornitore di luce o gas in modo da riuscire a provare la data del ricevimento (per esempio con raccomandata con o anche con una comoda email). Il fornitore è tenuto a fornirvi una risposta scritta motivata al reclamo entro 40 giorni solari. Se la risposta scritta ricevuta dall’esercente non è soddisfacente o se sono trascorsi 40 giorni solari senza avere ottenuto alcuna risposta potete rivolgervi allo Sportello per il consumatore di energia dell’Autorità per l’energia e il gas ripresentando il reclamo.

Lo Sportello, gestito da Acquirente Unico per conto dell’ARERA è un presidio dei consumatori che mira a garantire l’informazione, l’assistenza nella gestione delle criticità nel rapporto con i propri fornitori e il supporto nella risoluzione gratuita delle controversie. Lo Sportello, inoltre, agisce a sostegno della stessa Autorità nell’individuazione delle anomalie di mercato.
I contatti sono i seguenti
Fax verde:
n. 800 185 024 per richieste di informazioni
n. 800 185 025 per reclami e segnalazioni
Indirizzi mail:
info.sportello@acquirenteunico.it per richieste di informazioni
reclami.sportello@acquirenteunico.it

Il servizio di conciliazione di ARERA può venire in soccorso degli utenti finali e dei gestori per dirimere qualsiasi tipo di controversia. A eccezione dei seguenti casi
Impedimento dato da un provvedimento di prescrizione del consumatore
Controversie nate per via di recupero crediti, profili tributari e fiscali
Procedure Smart Help, tranne quelle che includono il risarcimento del danno
In presenza di azioni inibitorie o simili promosse da associazioni di consumatori.

Al reclamo devono essere allegati:
-copia del reclamo inviato all’esercente;
-copia della risposta al reclamo da parte dell’esercente (se ricevuta);
-copia del contratto (ove disponibile) o di altra documentazione relativa al contratto;
-copia integrale (fronte e retro) dell’ultima bolletta ricevuta da cui si evincano gli elementi che consentono l’identificazione del punto di fornitura e il nome dell’esercente.
Gli elementi citati sono necessari ai fini della completezza del reclamo: in caso di informazioni incomplete o irregolarità nella compilazione, l’Autorità provvede ad informare l’utente, indicandogli un periodo di tempo entro il quale egli può integrare la documentazione.

Lo Sportello provvede ad accertare la regolarità, la completezza e la fondatezza del reclamo ai fini di una eventuale segnalazione all’Autorità per gli interventi opportuni nell’esercizio delle proprie competenze. In caso di infondatezza del reclamo lo Sportello provvederà alla sua archiviazione.
Infatti, qualora si rilevasse la necessità, sarà lo stesso Sportello ad inviare all’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) una comunicazione per l’avvio di una procedura di infrazione a carico dei concessionari del servizio.

Protestati e Finanziamenti – Cosa Sapere Prima di Richiederli

Solitamente le banche, gli istituti di credito e gli enti finanziari tendono a rifiutare le richieste di prestiti e finanziamenti a protestati e cattivi pagatori. Si tratta di soggetti i cui nomi son stati iscritti al Registro dei Protestati della Camera di Commercio, in quanto, dopo aver ricevuto alcune notifiche sul mancato pagamento di alcuni debiti, non hanno provveduto a saldarli nei tempi stabiliti.

Il nome non può essere cancellato da tali registri prima di cinque anni, a meno che non si presenti richiesta ufficiale di cancellazione al tribunale o alla Camera di Commercio, allegando la ricevuta che attesti il pagamento del debito entro il primo anno dall’iscrizione.

Per i protestati ed i cattivi pagatori vi sono comunque dei modi per poter ottenere un prestito o un finanziamento, per esempio tramite la cessione del quinto. Si tratta di una forma di prestito personale non finalizzato che viene restituito a chi concede il finanziamento direttamente dal proprio datore di lavoro, che ricopre quindi la posizione di garante, attraverso una trattenuta che viene fatta mensilmente sulla somma percepita in busta paga.

Il fatto che il datore di lavoro accetti di fare da garante e la percezione di un’entrata fissa mensile costituiscono per chi concede il prestito garanzie sufficienti per la restituzione del debito. Di conseguenza, non verranno fatte ulteriori verifiche sulla condizione economica e redditizia del richiedente. Inoltre, non sarà necessario specificare quale sia la finalizzazione del prestito.

La rata che mensilmente viene prelevata dallo stipendio avrà una cifra fissa che non dovrà superare un quinto della somma percepita al netto delle trattenute.
Nel caso in cui si abbia un contratto a tempo determinato sarà opportuno fissare come data ultima di ammortamento del debito il termine di scadenza del rapporto di lavoro.

Poiché i prestiti personali che prevedono la cessione del quinto differiscono notevolmente da una banca all’altra, per valutare quale sia quello più conveniente ed adatto alla propria specifica situazione personale è consigliabile visionare e confrontare il più alto numero possibile di preventivi.

Per riceverli occorre impiegare pochissimo tempo e seguire un procedimento molto semplice: collegandosi al sito dell’ente creditizio al quale si è interessati si troverà, nell’area dedicata ai prestiti ed ai finanziamenti, un form nel quale verrà chiesto di inserire i propri dati anagrafici più alcune informazioni riguardanti la propria busta paga ed il contratto lavorativo, oltre all’entità della somma di cui si ha bisogno e ai tempi di restituzione previsti. I preventivi verranno inviati alla propria casella di posta elettronica in un paio di giorni.

Spiazzamento – Definizione e Significato

Gli anglofoni lo chiamano crowding-out; gli italiani l’hanno tradotto effetto spiazzamento: si tratta della diminuzione
della domanda privata per effetto di un aumento della domanda da parte del settore pubblico.

Il crowding-out può essere totale o parziale: nel primo caso, l’aumento della spesa pubblica riduce dello stesso ammontare la domanda privata; nel secondo, quest’ultima si riduce in misura meno che proporzionale rispetto a quella.
L’effetto spiazzamento è importante perché di norma la maggiore spesa pubblica riduce la domanda per investimenti
privati. Questa circostanza è particolarmente grave quando l’aumento della spesa pubblica consiste soltanto in un incremento dei consumi pubblici: in tal caso, una spesa per consumi ha l’effetto di ridurre la spesa per investimenti, pregiudicando così, almeno in parte, le possibilità future di creare reddito. É meno grave, quando la spesa pubblica aggiuntiva è
impiegata in investimenti: in tal caso, l’effetto globale potrebbe essere giudicato negativo, soltanto a condizione che gli
investimenti pubblici siano molto meno efficienti di quelli privati. Una diminuzione, anche piccola di questi ultimi, non
riuscirebbe a essere compensata da un aumento di quelli.

Il crowding-out si produce sostanzialmente per due ragioni: o perché l’aumento della spesa pubblica determina un innalzamento dei tassi di interesse; o perché favorisce una fiammata inflativa.
Nel primo caso, i tassi aumentano in conseguenza dell’aumento del reddito indotto dalla maggiore spesa pubblica; tale
maggior reddito si trasforma in una maggiore domanda di moneta; la quale, tendenzialmente, si riverbera in un incremento dei tassi di interesse, che a loro volta contraggono in primo luogo gli investimenti privati (possono tuttavia risultare spiazzati per questa via anche i consumi privati e le esportazioni nette).

Nel secondo caso, l’effetto si produce quando l’economia è vicina alla piena occupazione: in tal caso, un’espansione della domanda da parte dello Stato non può tradursi in un corrispondente aumento della produzione, visto che la capacità
produttiva è quasi del tutto utilizzata. Il più elevato livello della domanda si tradurrà pertanto in un aumento del livello
dei prezzi, riducendo così il potere d’acquisto del reddito delle famiglie e dei profitti delle imprese, le quali quindi spenderanno di meno rispettivamente in consumi e investimenti.

Non sempre tuttavia l’aumento della spesa pubblica comporta un effetto spiazzamento: ciò accade quando non variano i tassi di interesse e i prezzi. Di norma, tuttavia, le circostanze sono tali per cui così come l’effetto spiazzamento
non è totale, non è nemmeno del tutto assente. Esso sarà tanto più cospicuo, quanto maggiori saranno le escursioni verso l’alto subite da prezzi e tassi di interesse. Ciò a sua volta dipende da quanto più è vicina l’economia al pieno impiego.

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