Fac simile quietanza liberatoria di pagamento tra società​

Nell’ambito delle relazioni commerciali tra società, la correttezza e la trasparenza nelle transazioni economiche rappresentano elementi fondamentali per garantire fiducia e sicurezza reciproca. Una delle pratiche più comuni, ma spesso sottovalutate, è la redazione della quietanza liberatoria di pagamento: un documento che attesta, in modo formale e inequivocabile, l’avvenuto pagamento di una somma dovuta e libera la parte debitrice da ogni ulteriore obbligazione relativa a quella specifica transazione. Redigere correttamente una quietanza liberatoria non solo tutela entrambe le parti coinvolte, ma previene controversie e malintesi che potrebbero sorgere successivamente. In questa guida verranno illustrati i passaggi essenziali e le accortezze da adottare per predisporre una quietanza liberatoria efficace, conforme alla normativa vigente e aderente alle migliori pratiche aziendali.

Come scrivere un quietanza liberatoria di pagamento tra società​

Scrivere una quietanza liberatoria di pagamento tra società è un’operazione che richiede attenzione sia agli aspetti formali che a quelli sostanziali, poiché si tratta di un documento che attesta l’avvenuto pagamento di un debito e libera la parte debitrice da ogni ulteriore pretesa relativa a quello specifico rapporto obbligatorio. Per questo motivo, la redazione deve essere precisa, chiara e priva di ambiguità, così da evitare future contestazioni o interpretazioni controverse.

Innanzitutto, è essenziale identificare in modo univoco le parti coinvolte. In ambito societario, ciò significa indicare la ragione sociale completa di entrambe le società, la loro sede legale, il numero di iscrizione al Registro delle Imprese e il codice fiscale o la partita IVA, oltre al nome e alla qualifica del rappresentante legale che sottoscrive l’atto per ciascuna società. Questa parte introduttiva serve a evitare qualsiasi equivoco sull’identità dei soggetti e a garantire che la quietanza sia opponibile a terzi.

Successivamente, la quietanza deve esplicitare la natura del rapporto sottostante, cioè la causale per cui viene rilasciata. Ad esempio, se il pagamento riguarda una fornitura di merci, una prestazione di servizi o il saldo di una fattura specifica, è opportuno fare riferimento al contratto originario, alle date delle fatture o agli accordi intercorsi, riportando numeri e riferimenti precisi. Questo dettaglio è fondamentale per circoscrivere l’ambito della liberatoria, evitando che essa venga interpretata in senso più ampio rispetto all’intenzione delle parti.

Il cuore della quietanza è la dichiarazione con cui la società creditrice riconosce di aver ricevuto, a titolo di saldo e stralcio, la somma dovuta, specificando l’importo sia in cifre che in lettere, la valuta utilizzata e la modalità con cui è avvenuto il pagamento (ad esempio, bonifico bancario, assegno, contante). È importante indicare anche la data in cui il pagamento è stato effettuato e, se rilevante, la banca o l’istituto attraverso cui è stato disposto. Questa parte del documento non solo conferma l’avvenuto pagamento, ma ne attesta anche le modalità, fornendo una traccia utile in caso di eventuali verifiche future.

Segue quindi la parte liberatoria vera e propria, in cui la società creditrice dichiara di non aver più nulla a pretendere dalla società debitrice in relazione al rapporto specificato. Questa formula deve essere redatta in modo chiaro e inequivocabile, utilizzando espressioni come “a totale saldo e stralcio”, “nulla più avendo a pretendere per qualsiasi titolo, ragione o causa” relativamente a quell’obbligazione. Se si desidera, si può precisare che la liberatoria non si estende ad altri rapporti o crediti eventualmente esistenti tra le stesse società.

Dal punto di vista formale, la quietanza va redatta su carta intestata della società creditrice, datata e firmata dal legale rappresentante, con eventuale apposizione di timbro sociale. In alcune circostanze, può essere opportuno autenticare la firma presso un notaio, soprattutto se la quietanza riguarda importi rilevanti o se richiesta dalle prassi interne delle società coinvolte.

Infine, è buona norma consegnare l’originale della quietanza alla società debitrice, conservando copia agli atti della società creditrice. Considerando la rilevanza legale di questo documento, è sempre consigliabile che la sua redazione sia curata da un consulente legale o da una figura esperta in materia contrattuale, così da evitare vizi di forma o di sostanza che potrebbero comprometterne l’efficacia.

In sintesi, la quietanza liberatoria tra società deve essere un documento chiaro, completo e preciso, in grado di tutelare entrambe le parti e di costituire una prova certa dell’avvenuto pagamento e della conseguente estinzione del debito. Solo una scrittura accurata e dettagliata può garantire la funzione liberatoria della quietanza ed evitare controversie future.

Modello quietanza liberatoria di pagamento tra società​

QUIETANZA LIBERATORIA DI PAGAMENTO

Tra

La Società ____________________________, con sede legale in ________________________, C.F./P.IVA ________________________, rappresentata dal legale rappresentante pro tempore ___________________________ (di seguito “Parte Creditrice”),

e

La Società ____________________________, con sede legale in ________________________, C.F./P.IVA ________________________, rappresentata dal legale rappresentante pro tempore ___________________________ (di seguito “Parte Debitrice”),

si conviene e si stipula quanto segue:

La Parte Creditrice dichiara di aver ricevuto dalla Parte Debitrice la somma di Euro ________________ (_______________________), a saldo e stralcio di ogni suo credito derivante dal rapporto contrattuale/intercorrente tra le parti in forza del contratto/fattura n. _______ del __________.

Con la presente, la Parte Creditrice rilascia ampia e definitiva quietanza liberatoria, dichiarando di nulla avere più a pretendere a qualsiasi titolo nei confronti della Parte Debitrice relativamente al suddetto rapporto.

Luogo e data ____________________

La Parte Creditrice
_________________________
(timbro e firma)

La Parte Debitrice
_________________________
(timbro e firma)

Fac simile quietanza liberatoria liquidazione socio​

Redigere una quietanza liberatoria per la liquidazione di un socio rappresenta un passaggio fondamentale nella gestione delle dinamiche societarie. Questo documento, infatti, certifica in modo formale e inequivocabile l’avvenuto pagamento delle somme dovute al socio uscente, tutelando entrambe le parti da possibili contestazioni future. La sua corretta compilazione richiede attenzione sia agli aspetti legali che a quelli pratici, seguendo una struttura chiara e precisa. In questa guida troverai le indicazioni essenziali per redigere una quietanza liberatoria efficace, con utili suggerimenti e accorgimenti per evitare errori e garantire la validità del documento.

Come scrivere un quietanza liberatoria liquidazione socio​

Scrivere una quietanza liberatoria per la liquidazione di un socio è un compito che richiede attenzione, precisione e una buona conoscenza sia della normativa vigente sia delle esigenze pratiche delle parti coinvolte. Una quietanza liberatoria, in questo contesto, è un documento che attesta il pagamento di quanto dovuto a un socio uscente da una società e, soprattutto, libera la società da ulteriori pretese future da parte di quel socio relativamente alla quota liquidata.

Innanzitutto, è fondamentale comprendere la funzione della quietanza. Essa non è un semplice “ricevuta di pagamento”, ma un atto con valore probatorio che certifica non solo l’avvenuto pagamento, ma anche l’assenza di ulteriori debiti verso il socio relativamente alla liquidazione della sua quota. Per questo motivo, la formulazione deve essere accurata, priva di ambiguità e quanto più possibile dettagliata.

Nel redigere la quietanza, occorre identificare con precisione le parti: nome, cognome, dati anagrafici del socio uscente, oltre ai dati identificativi della società, rappresentata dalla persona autorizzata a firmare (di solito l’amministratore o il liquidatore). È importante poi inserire un riferimento chiaro alla delibera o all’accordo che ha disposto la liquidazione della quota del socio, indicando la data, il numero della delibera o dell’atto e, se necessario, allegando copia di tali documenti.

Un aspetto fondamentale riguarda la descrizione dell’oggetto della quietanza. Occorre specificare che il socio dichiara di aver ricevuto, a titolo di liquidazione della propria partecipazione sociale, la somma concordata, indicando l’importo esatto sia in cifre che in lettere, il metodo di pagamento (bonifico bancario, assegno, ecc.), la data in cui tale pagamento è avvenuto e gli estremi dell’operazione (ad esempio il numero del bonifico). Questo passaggio è cruciale per evitare contestazioni future e per fornire una prova concreta dell’avvenuto pagamento.

La parte centrale del documento è costituita dalla dichiarazione di liberatoria vera e propria. Qui il socio deve dichiarare, esplicitamente e in modo inequivoco, di non aver null’altro a pretendere dalla società a qualsiasi titolo in relazione alla quota liquidata, rinunciando espressamente a qualsiasi ulteriore pretesa o azione nei confronti della società stessa. Questa clausola di esonero deve essere scritta in modo ampio, includendo non solo le somme già ricevute ma anche eventuali crediti futuri, diritti accessori, interessi, indennità o altro che potrebbero essere rivendicati in seguito alla cessazione del rapporto sociale.

Per una maggiore tutela della società, può essere opportuno inserire un richiamo esplicito agli articoli del Codice Civile che regolano la materia, in particolare quelli relativi alla liquidazione delle quote sociali e alle quietanze liberatorie, e sottolineare che la presente quietanza estingue definitivamente ogni rapporto tra il socio uscente e la società.

Infine, per conferire certezza alla data del documento, può essere utile apporre la firma del socio in presenza di un testimone o di un pubblico ufficiale, soprattutto in caso di importi elevati o di rapporti complessi. Questo garantisce l’autenticità della sottoscrizione e rafforza il valore probatorio della quietanza.

In conclusione, la stesura di una quietanza liberatoria per la liquidazione di un socio deve essere affrontata con attenzione ai dettagli, chiarezza espositiva e conoscenza della normativa. È sempre consigliabile, in casi dubbi o particolarmente delicati, avvalersi della consulenza di un professionista, così da tutelare al meglio sia la società sia il socio uscente e prevenire possibili controversie future.

Modello quietanza liberatoria liquidazione socio​

QUIETANZA LIBERATORIA

Il/La sottoscritto/a ________________________________, nato/a a __________________________ il __/__/____, residente in ________________________________, codice fiscale ____________________________, in qualità di socio della società ________________________________, con sede legale in ________________________________, codice fiscale e partita IVA ________________________________,

DICHIARA

di aver ricevuto in data odierna dalla società sopra indicata la somma complessiva di € ________________ (euro ____________________________), a saldo e stralcio di ogni sua spettanza derivante dalla propria partecipazione societaria, a titolo di liquidazione della quota sociale a seguito di recesso/esclusione/liquidazione (specificare la causa), come da deliberazione dell’assemblea dei soci/provvedimento dell’organo amministrativo in data __/__/____.

Con il presente atto, il/la sottoscritto/a rilascia ampia e definitiva quietanza liberatoria, dichiarando di non aver null’altro a pretendere, a qualsiasi titolo, presente o futuro, nei confronti della società ________________________________, dei suoi soci e/o rappresentanti, rinunciando espressamente a ogni ulteriore pretesa relativa al rapporto sociale intercorso.

Luogo e data, _______________

Firma del socio liquidato
___________________________

Fac simile quietanza liberatoria quota Srl​

Nel corso della gestione societaria, può accadere che uno o più soci di una Srl cedano le proprie quote a terzi o ad altri soci. In questi casi, la quietanza liberatoria rappresenta uno strumento fondamentale per attestare, in modo formale e inequivocabile, che il pagamento del prezzo di cessione delle quote è stato eseguito e che il venditore non ha più nulla a pretendere nei confronti dell’acquirente. Saper redigere correttamente questo documento è essenziale non solo per tutelare le parti coinvolte, ma anche per garantire la regolarità dell’operazione agli occhi di terzi e degli organi di controllo. Questa guida offre indicazioni pratiche e semplici per la stesura di una quietanza liberatoria efficace, illustrando i passaggi chiave, gli elementi indispensabili da inserire e le accortezze da seguire per evitare errori o contestazioni future.

Come scrivere un quietanza liberatoria quota Srl​

La redazione di una quietanza liberatoria relativa a una quota di Srl (società a responsabilità limitata) è un’attività che richiede attenzione sia agli aspetti formali sia a quelli sostanziali del documento, poiché si tratta di attestare in modo chiaro, inequivocabile e definitivo l’avvenuto pagamento del valore di una quota sociale e la conseguente liberazione del debitore da ogni obbligazione residua nei confronti della società o del cedente.

In primo luogo, è necessario individuare con precisione i soggetti coinvolti: il cedente, ovvero colui che ha trasferito la quota, e il cessionario, ovvero colui che l’ha acquisita. È fondamentale inserire i dati anagrafici completi di entrambe le parti, oltre all’indicazione della società oggetto della cessione, specificando la denominazione sociale, la sede legale, il codice fiscale e il numero di iscrizione al Registro delle Imprese.

Il cuore della quietanza consiste nell’attestazione dell’avvenuto pagamento. Occorre dichiarare che il cedente ha ricevuto dal cessionario l’intero corrispettivo pattuito per la cessione della quota, specificando l’importo in cifre e in lettere. È buona prassi anche indicare la data e la modalità con cui è stato effettuato il pagamento, ad esempio mediante bonifico bancario, assegno circolare o altra modalità tracciabile, riportando eventualmente gli estremi dell’operazione.

Un aspetto fondamentale della quietanza liberatoria è la dichiarazione esplicita che, a seguito di tale pagamento, nulla è più dovuto dal cessionario al cedente a qualsiasi titolo, sia presente che futuro, in relazione alla quota ceduta. Questa formula serve a escludere qualsiasi possibile pretesa successiva che il cedente potrebbe avanzare, garantendo così al cessionario una piena e definitiva liberazione.

Dal punto di vista formale, la quietanza deve essere redatta in forma scritta, preferibilmente su carta intestata del cedente o comunque in un formato che consenta di identificarne inequivocabilmente l’origine e il contenuto. La data di redazione e il luogo di sottoscrizione sono elementi importanti per la validità e l’opponibilità del documento. La sottoscrizione autografa del cedente è imprescindibile, e, se la cessione della quota è stata oggetto di un atto notarile, talvolta si preferisce che la quietanza venga allegata all’atto o comunque autenticata dal notaio stesso, per garantirne la certezza della data e delle sottoscrizioni.

Inoltre, è consigliabile specificare chiaramente il riferimento all’atto di cessione, riportando la data, gli estremi del rogito o della scrittura privata registrata, e, se già avvenuta, l’iscrizione al Registro delle Imprese, in modo da collegare univocamente la quietanza all’operazione societaria che ne costituisce il presupposto.

Infine, è opportuno conservare copia della quietanza liberatoria insieme agli altri documenti relativi alla cessione, sia per eventuali futuri controlli fiscali sia per tutelare le parti in caso di controversie. La chiarezza, la completezza delle informazioni e la specificità delle dichiarazioni sono elementi essenziali per redigere una quietanza liberatoria efficace, che tuteli appieno gli interessi delle parti coinvolte e abbia pieno valore legale.

Modello quietanza liberatoria quota Srl​

QUIETANZA LIBERATORIA

Il/la sottoscritto/a __________________________, nato/a a __________________________ il __/__/____, residente in __________________________, Codice Fiscale __________________________, in qualità di socio della società __________________________ S.r.l., con sede legale in __________________________, Codice Fiscale e P.IVA __________________________,

dichiara di aver ricevuto in data odierna dalla stessa società la somma di Euro ________________, a saldo e stralcio di ogni spettanza relativa alla quota sociale detenuta nella predetta società.

Con il presente atto, il/la sottoscritto/a rilascia piena e totale quietanza liberatoria, dichiarando di non aver null’altro a pretendere, a qualsiasi titolo, dalla società __________________________ S.r.l., dai suoi amministratori e dai restanti soci in relazione alla suddetta quota sociale.

Data, ___/___/____

Firma
__________________________

Fac simile liberatoria per accesso terreno privato

Redigere una liberatoria per l’accesso a un terreno privato è un passo fondamentale per tutelare sia il proprietario del fondo sia chi vi accede, che si tratti di privati cittadini, tecnici o aziende. La corretta stesura di questo documento permette di chiarire diritti, doveri e responsabilità delle parti, prevenendo incomprensioni e potenziali contenziosi. In questa guida, forniremo indicazioni pratiche su come strutturare una liberatoria efficace, evidenziando gli elementi indispensabili, gli errori da evitare e i suggerimenti utili per adattare il documento alle specifiche esigenze di ciascuna situazione.

Come scrivere un liberatoria per accesso terreno privato

Scrivere una liberatoria per l’accesso a un terreno privato è un processo che richiede attenzione sia dal punto di vista legale che da quello della chiarezza espositiva. La liberatoria, infatti, è un documento tramite il quale il proprietario del terreno autorizza una o più persone ad accedere a una proprietà privata, sollevandolo da eventuali responsabilità legate a danni o incidenti che potrebbero verificarsi durante l’accesso. Per redigere una liberatoria efficace, è essenziale partire dall’identificazione precisa delle parti coinvolte. Occorre quindi inserire i dati anagrafici completi del proprietario o dei proprietari del terreno e di chi richiede l’accesso, specificando il legame eventualmente esistente tra le parti.

Successivamente, è importante descrivere in modo dettagliato le caratteristiche del terreno cui si fa riferimento, indicando la localizzazione, eventuali dati catastali e i confini, così da evitare qualsiasi ambiguità riguardo all’oggetto della liberatoria. Allo stesso modo, bisogna chiarire le modalità, i tempi e lo scopo dell’accesso: se, ad esempio, si tratta di un accesso temporaneo per effettuare rilievi, lavori, passeggiate, o per scopi fotografici o scientifici, questa informazione deve essere riportata con precisione. È fondamentale anche stabilire la durata dell’autorizzazione, indicando se si tratta di un permesso valido per un solo giorno, per un periodo determinato o a tempo indeterminato.

Un altro aspetto cruciale è la definizione delle responsabilità. La liberatoria deve chiarire che chi accede al terreno lo fa a proprio rischio e pericolo, assumendosi la responsabilità di eventuali danni a se stesso, a terzi o alle cose, e impegnandosi a non avanzare alcuna pretesa nei confronti del proprietario in caso di incidenti. È consigliabile inserire anche un riferimento al rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza e di rispetto dell’ambiente. Se il terreno presenta rischi particolari, come la presenza di animali, zone pericolose o macchinari, è opportuno menzionarli esplicitamente, affinché l’accesso avvenga in piena consapevolezza.

Dal punto di vista formale, la liberatoria deve essere redatta in modo chiaro, priva di ambiguità, e deve concludersi con la data e la firma autografa di entrambe le parti, a conferma della reciproca accettazione delle condizioni. In alcuni casi, può essere utile la presenza di testimoni o la registrazione del documento presso un notaio, soprattutto se l’accesso riguarda attività particolarmente delicate o aree di valore.

Infine, è buona norma conservare copia della liberatoria per eventuali necessità future, garantendo così la tracciabilità dell’autorizzazione concessa. La chiarezza, la precisione e l’attenzione ai dettagli sono elementi fondamentali per redigere una liberatoria che tuteli adeguatamente sia il proprietario sia chi accede al terreno, evitando controversie e fraintendimenti.

Modello liberatoria per accesso terreno privato

LIBERATORIA PER ACCESSO A TERRENO PRIVATO

Io sottoscritto/a _____________________________________________________
nato/a a ___________________________ il ________________
residente in __________________________________________
documento d’identità n. ________________ rilasciato da ______________________
in qualità di ___________________________________________________________

AUTORIZZO

il/la Sig./Sig.ra ________________________________________________________
nato/a a ___________________________ il ________________
residente in __________________________________________
documento d’identità n. ________________ rilasciato da ______________________

ad accedere al terreno di mia proprietà sito in _______________________________
identificato al Catasto Terreni del Comune di ___________________ foglio ____ mappale _____,
in data _____________________ dalle ore ____ alle ore ____
per la seguente motivazione: ___________________________________________

Il/la Sig./Sig.ra dichiara di sollevare il sottoscritto da ogni responsabilità per eventuali danni a persone o cose che dovessero verificarsi durante la permanenza sul terreno, impegnandosi a rispettare i luoghi e a lasciare l’area nelle condizioni in cui è stata trovata.

Data ____________________

Firma del Proprietario __________________________

Firma del Richiedente __________________________

Fac simile liberatoria per utilizzo loghi e marchi

Nel mondo della comunicazione e del marketing, l’utilizzo di loghi e marchi di terzi è una pratica sempre più comune, sia online che offline. Tuttavia, l’uso improprio di questi elementi distintivi può comportare serie conseguenze legali, oltre a danneggiare i rapporti professionali tra le parti coinvolte. Per questo motivo, è fondamentale dotarsi di una liberatoria chiara e ben strutturata, che regoli l’autorizzazione all’impiego di loghi e marchi altrui. In questa guida troverai consigli pratici e indicazioni dettagliate per redigere una liberatoria efficace, tutelando sia i tuoi interessi sia quelli dei proprietari dei diritti. Attraverso esempi e suggerimenti, scoprirai come predisporre un documento in grado di prevenire controversie e di facilitare collaborazioni trasparenti e sicure.

Come scrivere un liberatoria per utilizzo loghi e marchi

Per redigere una liberatoria per l’utilizzo di loghi e marchi è fondamentale comprendere sia gli aspetti giuridici legati alla proprietà intellettuale sia le esigenze pratiche di chi ne richiede l’uso. Una liberatoria è un documento legale attraverso il quale il titolare di un logo o di un marchio concede a una terza parte il permesso di utilizzare tale asset in un determinato contesto, definendo con precisione limiti, condizioni e finalità di tale utilizzo. La chiarezza, la precisione e la completezza sono elementi imprescindibili nella stesura di questo tipo di documento, in quanto eventuali ambiguità potrebbero generare controversie legali o malintesi tra le parti.

In primo luogo, è necessario identificare in maniera inequivocabile le parti coinvolte. Occorre specificare chi è il concedente, ovvero il titolare del logo o del marchio, e chi è il beneficiario, ossia il soggetto che otterrà la licenza d’uso. È importante indicare i dati anagrafici o societari completi, affinché non vi siano dubbi sull’identità dei soggetti firmatari.

Segue la descrizione dettagliata del logo o del marchio oggetto della liberatoria. Si consiglia di allegare una rappresentazione grafica del logo stesso o di fornire i dettagli di registrazione del marchio, compreso il numero di registrazione e l’ente presso cui è stato registrato. In questo modo si evita qualsiasi incertezza riguardo all’oggetto della concessione.

Un’altra sezione cruciale riguarda la definizione delle modalità di utilizzo. Il documento deve specificare in quali contesti e per quali finalità il logo o il marchio potranno essere impiegati. È opportuno chiarire se l’uso è limitato a determinati materiali promozionali, eventi, prodotti o piattaforme digitali, oppure se è più ampio. Occorre anche precisare se il permesso è esclusivo o non esclusivo, ovvero se il beneficiario è l’unico autorizzato a utilizzare il logo in quel modo o se il titolare si riserva di concedere altre autorizzazioni analoghe ad altri soggetti.

La durata dell’autorizzazione rappresenta un altro elemento essenziale. Va specificato il periodo di validità della liberatoria, indicando la data di inizio e quella di scadenza, oppure prevedendo la possibilità di revoca anticipata, ad esempio in caso di violazione delle condizioni stabilite.

Particolare attenzione va riservata alle modalità di riproduzione del logo o del marchio. Si possono inserire indicazioni sulle dimensioni, i colori, le proporzioni o altri requisiti grafici, al fine di tutelare l’integrità e la riconoscibilità del marchio, evitando distorsioni o usi impropri che potrebbero danneggiarne l’immagine.

È inoltre opportuno inserire una clausola relativa alle responsabilità. Questa sezione deve chiarire che il beneficiario si impegna a utilizzare il logo o il marchio nel rispetto delle leggi vigenti e a non associarlo a contenuti lesivi, offensivi o non coerenti con i valori del titolare. Talvolta viene richiesto al beneficiario di sottoporre preventivamente al concedente i materiali o i contesti in cui il logo sarà utilizzato, affinché possano essere approvati prima della diffusione.

Infine, la liberatoria deve includere disposizioni riguardanti la legge applicabile e il foro competente per eventuali controversie, oltre alle modalità di firma e datazione del documento, che ne sanciscono la validità.

Per garantire la piena efficacia della liberatoria e tutelare gli interessi di entrambe le parti, è consigliabile farla esaminare a un professionista esperto in diritto della proprietà intellettuale, soprattutto in caso di utilizzi commerciali o internazionali. Una liberatoria ben scritta non solo previene incomprensioni e dispute, ma contribuisce anche a consolidare rapporti di fiducia e collaborazione tra le parti coinvolte.

Modello liberatoria per utilizzo loghi e marchi

LIBERATORIA PER L’UTILIZZO DI LOGHI E MARCHI

Il/La sottoscritto/a __________________________, nato/a a ___________________ il __/__/____, in qualità di __________________________ della società __________________________, con sede legale in __________________________, C.F./P.IVA __________________________,

AUTORIZZA

[Nome del soggetto autorizzato], con sede in __________________________, C.F./P.IVA __________________________, a utilizzare il logo e il marchio di proprietà di __________________________ esclusivamente per le seguenti finalità: __________________________________________________________________________

L’autorizzazione è concessa a titolo gratuito/onerosamente (barrare l’opzione che non interessa) e ha validità dal __/__/____ al __/__/____.
Il logo e il marchio potranno essere utilizzati solo secondo le modalità concordate e non potranno essere alterati, modificati o ceduti a terzi senza esplicita autorizzazione scritta.

Il titolare del logo e del marchio si riserva il diritto di revocare la presente autorizzazione in qualsiasi momento, previa comunicazione scritta.

[Luogo], __/__/____

Firma
__________________________

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