Redigere una liberatoria per la pubblicizzazione delle informazioni è un passaggio fondamentale per tutelare sia chi comunica sia chi riceve i dati personali o sensibili. In un contesto in cui la diffusione di contenuti è sempre più rapida e pervasiva, è essenziale garantire la chiarezza e la trasparenza nell’ottenimento del consenso. Questa guida è pensata per accompagnarti, passo dopo passo, nella stesura di una liberatoria completa, efficace e conforme alle normative vigenti. Seguendo i consigli e gli esempi proposti, potrai predisporre un documento che protegga i tuoi interessi e quelli delle persone coinvolte, prevenendo eventuali controversie e assicurando una comunicazione responsabile.
Come scrivere un liberatoria pubblicizzazione informazioni
Scrivere una liberatoria per la pubblicizzazione delle informazioni è un compito che richiede attenzione, chiarezza e una comprensione precisa del contesto legale e comunicativo. Quando si redige questo tipo di documento, l’obiettivo principale è ottenere il consenso esplicito da parte di una persona affinché determinate informazioni che la riguardano possano essere diffuse o utilizzate in uno specifico contesto, come ad esempio materiale promozionale, pubblicità, comunicati stampa oppure contenuti online.
La prima cosa da tenere ben presente è la necessità di identificare in modo inequivocabile le parti coinvolte: chi concede il consenso (il soggetto interessato) e chi lo riceve e lo utilizzerà (l’organizzazione, l’azienda, l’associazione o anche un privato). Questo significa che nella liberatoria devono essere riportati i dati anagrafici fondamentali di entrambe le parti, come nome, cognome, indirizzo e, se necessario, altri elementi identificativi.
Successivamente, è fondamentale descrivere con estrema precisione quali informazioni saranno oggetto di pubblicizzazione. Può trattarsi di immagini, video, dati personali, testimonianze scritte, audio, oppure altri contenuti specifici. È importante evitare ogni ambiguità: più dettagliata e circostanziata sarà la descrizione di ciò che verrà utilizzato, minore sarà il rischio di malintesi o contenziosi futuri. Se, ad esempio, si intende pubblicare una fotografia, conviene specificare quando e dove è stata scattata, chi vi compare, se ritrae anche eventuali minori, oltre alle modalità di utilizzo previste.
Un aspetto cruciale riguarda la finalità della pubblicizzazione. È essenziale spiegare chiaramente per quali scopi verranno impiegate le informazioni: se per una campagna pubblicitaria, un sito web, brochure informative, social media, oppure per altro ancora. Anche in questo caso, la trasparenza è tutto; il soggetto che firma la liberatoria deve essere pienamente consapevole di cosa accadrà alle sue informazioni e dove queste potranno essere diffuse. Talvolta, per tutelare entrambe le parti, si inserisce una clausola che limiti la diffusione a determinati contesti o periodi di tempo.
Non meno importante è il riferimento alla normativa vigente in materia di privacy e trattamento dei dati personali, come il Regolamento Europeo 2016/679 (GDPR), che richiede il consenso esplicito e informato per la raccolta, la conservazione e la diffusione dei dati personali. Nella liberatoria, quindi, bisogna menzionare che il trattamento delle informazioni avverrà nel rispetto di queste disposizioni e che il soggetto ha il diritto di revocare il consenso in qualsiasi momento, salvo le limitazioni previste per gli usi già effettuati.
La forma della liberatoria deve essere semplice, chiara e priva di tecnicismi inutili, così da risultare comprensibile anche a chi non possiede competenze giuridiche. L’informazione deve essere completa ma mai eccessivamente complicata, e il testo dovrebbe sempre prevedere uno spazio per la data e la firma, che sanciscono l’effettiva volontà del soggetto di autorizzare la pubblicizzazione delle sue informazioni secondo le condizioni pattuite.
Infine, è buona prassi consegnare una copia della liberatoria al firmatario e conservarne una presso l’ente o la persona che la raccoglie. Questo permette di dimostrare, in caso di contestazioni, che il consenso è stato effettivamente ottenuto e che tutte le clausole sono state accettate in modo consapevole.
Scrivere una liberatoria per la pubblicizzazione delle informazioni, dunque, è un esercizio che richiede precisione, trasparenza e rispetto della normativa: solo così si tutelano i diritti delle persone coinvolte e si prevengono possibili controversie.
Modello liberatoria pubblicizzazione informazioni
LIBERATORIA PER LA PUBBLICIZZAZIONE DI INFORMAZIONI
Il/La sottoscritto/a ____________________________________________________________, nato/a a __________________________ il ________________, residente in ____________________________________________, codice fiscale _______________________________,
AUTORIZZA
[Nome dell’azienda/ente] con sede legale in ________________________________________, P.IVA ____________________________, nella persona del legale rappresentante pro tempore,
a pubblicare, diffondere e utilizzare le seguenti informazioni personali: ________________________________________________ (descrivere le informazioni oggetto di pubblicizzazione: ad esempio, nome, immagini, dichiarazioni, dati biografici, ecc.), raccolte nell’ambito di __________________________________________________________ (specificare il contesto, es. partecipazione a eventi, interviste, ecc.), su qualsiasi mezzo di comunicazione, ivi inclusi, a titolo esemplificativo, siti internet, social network, materiale cartaceo, audiovisivo e digitale, per finalità di promozione, informazione e comunicazione istituzionale e/o commerciale.
La presente autorizzazione è concessa a titolo gratuito, senza limiti di tempo e territorio, fatto salvo il diritto di revoca in qualsiasi momento mediante comunicazione scritta all’indirizzo e-mail _____________________________.
Il/La sottoscritto/a dichiara di aver letto e compreso il contenuto della presente liberatoria e di non aver nulla a pretendere per l’uso delle suddette informazioni.
Data ____________________
Firma _______________________________