Come Funziona lo Stop Loss

Lo stop loss, letteralmente “stop alla perdita“, è una strategia per chiudere una posizione quando si è raggiunta una perdita prestabilita. Si tratta di ordini di vendita inseriti presso il proprio broker ad un livello più basso del prezzo di acquisto, subito dopo aver aperto la posizione in borsa. Lo stop loss può essere inserito in automatico, nel trading online, direttamente attraverso la piattaforma di banking online (la maggior parte delle piattaforme di trading fornisce questo strumento operativo).

Con lo stop loss, quindi, si tende a salvaguardare il capitale investito, nel caso in cui l’andamento della borsa avesse una direzione negativa, smobilizzando una posizione che continua a perdere, e questo vale tanto per le azioni quanto per i Fondi o gli Etf. Lo stop loss è la strategia più efficace da adottare per la gestione del rischio di investimento. Facciamo un esempio.

Compro delle azioni e, in base alla mia propensione al rischio, posso mantenere la posizione fino a quando non arrivo a perdere il 10%. In questo caso scatta lo stop loss che ho già inserito online al momento dell’acquisto (o dovrò subito dare ordine alla mia banca nel caso non operassi via internet) e la posizione viene subito liquidata, evitando quindi che la perdita possa diventare molto più consistente. Lo stop loss ha una funzione protettiva, in quanto mi deve mettere in condizione di recuperare le perdite spostandomi su un altro investimento. Non bisogna mai insistere sullo stesso titolo che presenta un trend ribassista.

Questo aspetto viene sempre trascurato o poco considerato, a causa di una mancanza di metodo e disciplina. Sono molti gli investitori italiani che si ritrovano sul proprio dossier azioni Telecom Italia a 8 euro (oggi vale 1 euro circa), Seat Pagine Gialle a 2 euro (oggi vale pochi centesimi), oppure Tiscali a 30 euro (oggi vale meno di 1 centesimo), e lo stesso si potrebbe dire per alcuni fondi azionari o addirittura obbligazionari.

La strategia dello stop loss nel trading online deve essere ferma e determinata. Certamente può accadere che si verifichi un rimbalzo, ma di solito capita che le perdite si amplifichino e anzichè chiudere ad un -10% chiudiamo ad un -30%, quando ormai rassegnati, saremo costretti allo stop loss dalla disperazione. Quindi, ripetiamo, metodo e disciplina sono elementi indispensabili per evitare perdite consistenti.

Per quanto riguarda l’entità dello stop loss, dipende dalla propensione al rischio di ciascun investitore. C’è chi è disposto a perdere non più del 5-10%, mentre altri accettano un tetto più alto.

Chi opera in borsa e investe improvvisando, di solito spera che le piccole perdite possano essere recuperate velocemente e teme che i piccoli profitti possano subito riassorbirsi. Questa errata impostazione porta l’investitore non professionista a realizzare spesso perdite pesanti, anche del 30-40%, su azioni che sono state mantenute senza stop loss. Per correggere questo atteggiamento occorre avere una precisa strategia operativa, cioè avere le idee chiare sui livelli di profitti (stop profit) che si vogliono realizzare e sulle perdite che si è disposti a subire. Per ogni investimento si devono stabilire dei paletti di uscita sia in profitto sia in perdita. La scelta può essere effettuata personalmente o con l’aiuto di un consulente (promotore finanziario, banca).

Concludendo, è valido dunque il detto borsistico tagliare le perdite e lasciare correre i profitti.

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