Come Inaugurare un Pub

I pub sono dei locali molto apprezzati da persone appartenenti a tutte le fasce d’età ma in particolare dai giovani. Essi vi si recano abitualmente facendoli diventare il loro luogo di ritrovo. Se si decide di aprire un pub la percentuale di una buona riuscita dell’attività è molto alta ma ci sono delle strategie ben precise che permettono di “debuttare” e di mantenere il successo tanto agognato anche nel corso del tempo. Vediamo come si può inaugurare un pub.

Una volta terminati i lavori del locale c’è la tanto aspettata apertura. L’inaugurazione serve per festeggiare il primo giorno di attività con i propri familiari ma anche e soprattutto con i clienti. La prima impressione che essi avranno del locale sarà quella che consentirà un loro successivo ritorno oppure no. Per questo è molto importante, innanzitutto, farsi conoscere attirando più gente possibile e poi far si che ogni minimo particolare sia perfetto durante l’inaugurazione. Sedersi a tavolino e pianificare i dettagli è la scelta migliore prima di inaugurare il proprio locale.

Per fare in modo che sia presente un alto numero di persone all’inaugurazione è importante una buona campagna pubblicitaria. Si possono utilizzare volantini, affissioni lungo le strade, inserzioni su giornali e spot su radio o televisioni locali. Si potrebbero creare dei coupon che prevedono omaggi o sconti sulle consumazioni per attirare soprattutto i clienti più giovani. Attività aggregative come animazioni, giochi o musica possono dare il giusto tocco di curiosità e di divertimento di cui il locale necessita. Avere spirito di iniziativa può stimolare l’affollamento del locale.

Le strategie di marketing possono riscuotere successo solamente se sono affiancate da altri due particolari fondamentali: personale competente e dinamico e cibi e bevande di qualità Assumere ragazzi o ragazze di bell’aspetto, simpatici e svegli può influire notevolmente sull’andamento del locale

Se il servizio è ottimo e si riesce ad instaurare un rapporto confidenziale con i clienti sarà più facile farli diventare abituali Nel primo giorno di apertura devono essere giocate le carte migliori La qualità del cibo e delle bevande è un altro aspetto fondamentale che deve avere un effetto positivo sul cliente Creare degli assaggi e allestire dei frigoriferi o dei ripiani visibili dove si possono osservare le bevande disponibili, può suscitare una buona reazione soprattutto se si espongono birre internazionali e di vario genere.

Come Investire in Fondi Infrastrutturali

Qui vi fornisco degli utili suggerimenti su come investire in fondi infrastrutturali. Tradizionalmente, essi erano dei private placement acquistati da grandi investitori. La crescita dei diversi tipi di exchange-traded funds (ETF) ha orientato le infrastrutture a rivolgersi al mercato degli investitori individuali. I campi di interesse comprendono principalmente la costruzione di progetti per il trasporto, per la gestione dell’energia e delle comunicazioni.

Comincia ad aprire un conto con una società di intermediazione online. Per aiutare a scegliere il broker più adatto, la Smart Money pubblica un sondaggio annuale con i migliori nominativi e i relativi settori di specializzazione. Informati quotidianamente su giornali economici e su siti web di settore riguardo il prezzo corrente delle infrastrutture e il suo andamento. La ETF si suddivide in quattro grandi categorie sulle quali concentrarsi:

-PowerShares Emerging Markets Infrastructure Portfolio con simbolo PXR
-First Trust ISE Global Engineering and Construction Index Fund con simbolo FLM
-iShares S & P Global Infrastructure Fund, con il simbolo di borsa IGF
-SPDR FTSE / Macquarie Global Infrastructure 100 ETF con simbolo GII2Dopo che hai deciso su quale area concentrarti, determina il numero di quote che hai intenzione di acquistare per soddisfare la tua allocazione. Tieni presente che i fondi IGF e GII offrono un’ampia esposizione globale, mentre le PXR e FLM sono focalizzati sulle infrastrutture dei mercati emergenti e i nuovi progetti dei giovani imprenditori. Se sei alle prime armi, per evitare rischi dovuti a una mancanza di esperienza, è preferibile che ti concentri sulla prima opzione. Un’altra idea potrebbe essere quella di suddividere l’investimento, per diminuire la percentuale totale del rischio. In questo modo però, decrementerai anche la quota di profitto. Tutto dipenderà da quanto sei disposto a metterti in gioco e dalla quantità di budget a disposizione.

Acquista le azioni dei tuoi fondi infrastrutturali selezionati utilizzando il menu di navigazione del tuo conto di intermediazione on-line È necessario inserire il simbolo di borsa corrispondente e il numero di azioni che si desidera acquistare

Per un ordine di mercato, le azioni saranno acquistate al prezzo quotato al momento della richiesta Cerca pertanto di eseguire questa operazione al momento utile, monitorando costantemente le oscillazioni delle quote.

Come Iscriversi al Passivo Fallimentare in Tribunale

Purtroppo se state leggendo questa guida avete subìto una truffa e avete bisogno di ottenere un rimborso di quanto speso, ovviamente dovrà esserci un processo e voi dovrete essere iscritti al tribunale come creditori chirografari, ovvero non privilegiati. Vediamo come scrivere la lettera d’ammissione.

Innanzitutto la lettera va scritta a computer e mai a mano. Scrivete per prima cosa in alto a sinistra “Fallimento di…(nome società) num… (numero della pratica fallimentare)”, poi sotto sempre a sinistra scrivete “giudice delegato… (nome)” e poi ancora sotto “curatore fallimentare… (nome)”.

Adesso lasciate un pò di spazio e allineate al centro, scrivete il nome del tribunale in questione. Adesso lasciate uno spazio e sempre centralmente scrivete “Domanda di ammissione al passivo fallimentare”. Adesso lasciate uno spazio e iniziate a scrivere la lettera con queste parole: “Ill.mo Sig. Giudice Delegato, Il sottoscritto…(nome)” e aggiungete i vostri dati con codice fiscale e indirizzo.

Adesso scrivete “Premesso” ed esponete il problema relativo avuto con la società e le somme di denaro versate Esposto il problema scrivete “chiede” e scrivete che volete essere ammessi al passivo fallimentare e chiedete che le comunicazioni vi vengano fatte ai vostri numeri di telefono, fax e mail. Infine scrivete “allega” e indicate tutte le copie allegate Per concludere firmate e datate La spedizione va fatta in plico chiuso (cioè busta grande con fogli non piegati dentro), includete contratto e ricevute di pagamenti e spedite con raccomandata con ricevuta di ritorno L’iscrizione è semplice, purtroppo sono gli iter che sono lunghi In bocca al lupo!

 

Personal Building Plan – Come Svilupparlo

C’era una volta il Piano Editoriale ovvero quella guida che i blogger realizzano per pianificare la loro presenza online, i contenuti da divulgare, le azioni strategiche per farsi trovare e magari iniziare delle conversazioni con i visitatori che così, una volta coinvolti, possono diventare potenziali clienti. In genere questo tipo di documenti si suddividono in tre parti: l’analisi del proprio brand, il target a cui ci si riferisce e il calendario editoriale ovvero il calendario dei post che si scriveranno durante l’anno. Si tratta di un progetto impegnativo già di per sé e che non tutti i blogger hanno. Per esempio Riccardo Esposito, webriter freelance oramai di riferimento per la blogosfera e non solo, ce l’ha e dà ottimi consigli per realizzarne uno. Riccardo Scandellari, creativo e giornalista e autore di libri sul personal branding e il marketing digitale, invece non ce l’ha o almeno così ha dichiarato di recente. Allora, che cosa è meglio fare: avercelo o no? Questa è la stessa domanda, tra l’altro, che molti imprenditori si fanno a proposito del Business Plan: è il caso di farlo o no? Dal mio punto di vista se si sa a memoria la strada per il successo e la si sta percorrendo senza alcun bisogno di una guida forse il fermarsi un poco a guardare le mappe può davvero essere non necessario se non addirittura d’intralcio. Ma chi possiede una dote del genere? E per quanto tempo può durare? Anche i geni a volte hanno dei momenti in cui devono ripartire. Perciò io propendo per pianificare per bene il percorso che si intende intraprendere con qualcosa che considero ancora più importante del Piano Editoriale: il Personal Branding Plan, o almeno così l’ho chiamato io.

Che cos’è il Personal Branding Plan? In parte abbiamo già risposto parlando di mappe. Pensate per un istante di essere il capitano di una nave che deve navigare per un’importante spedizione. Immaginate di essere Vasco Da Gama e che dovete doppiare il Capo di Buona Speranza. Pensate di potercela fare senza delle buone carte nautiche? Sono sicuro che, in effetti, ne avete bisogno. E allora perché pretendete di muovervi nell’intero World Wide Web affidandovi al caso? Come potete pensare di portare a casa qualcosa se non avete una meta e una rotta per arrivarci e per tornare? Lo stesso dicasi per le vostre attività nell’altro mare, quello della vita, non meno vasto e non meno disorientante con tutta la sua complessità. Il Personal Branding Plan è l’insieme degli strumenti che vi serve per tracciare la vostra rotta verso il successo, perché se non è a quello che mirate non capisco dove accidenti volete andare. Una via questa che spesso è difficile, impervia, piena di ostacoli. Uno dei più grossi, ad esempio, è la vostra reputazione. Che cosa pensano gli altri di voi? Che cosa si dice in ufficio, a casa, tra gli amici di voi quando non ci siete? Che conversazioni ci sono su di voi sia fuori dalla rete sia sui social network? Ne avete almeno un’idea? Se non ce l’avete state sprecando la vostra esistenza in un solipsismo auto-erotico. Perciò muovetevi, andate a monitorare voi e il vostro brand.

Per la vostra quotidianità offline, invece, non esitate a chiedere dei feedback su di voi e il vostro operato. Di certo saprete che nell’odierna civiltà delle continue conversazioni se non date voi l’impronta alla vostra comunicazione, lo faranno altri e in termini che potrebbero danneggiarvi.

Per aiutarvi a capire cos’è un Personal Branding Plan, a cosa serve, a chi è utile, perché è importante, cosa contiene, come farlo e dove tenerlo ho preparato un video che dura circa dieci minuti. Prendetevi questo tempo perché vi ripagherà un milione di volte tanto per quanto riguarda la vostra interazione con il mondo che vi circonda e quindi la vostra comunicazione a tutto tondo. Proprio questa è la principale differenza che esiste tra il Piano Editoriale e il Personal Branding Plan: il primo ha il suo focus sul blog o sito web mentre il secondo analizza e pianifica ogni aspetto delle vostre attività di business e non solo. Buona visione! Subito dopo mettetevi all’opera e fatemi sapere come procede il vostro Personal Branding Plan.

Come Suscitare l’Interesse dei Professionisti di Qualità

Un buon modo per interagire con possibili collaboratori molto qualificati è quello di individuare i professionisti di riferimento della propria nicchia e iniziare delle conversazioni. Parliamo di questo oggi per il breve viaggio attorno al mondo delle relazioni che vi sto proponendo.

Potreste iniziare dagli elenchi dei vostri professionisti di riferimento. Poi cercate di sapere tutto di loro e quindi provare a stabilire un dialogo sulla base di ciò che sta loro a cuore. Cercate di conoscere bene uno o due argomenti e incuriosite i vostri interlocutori. Loro ameranno sentir parlare dei loro interessi e vi dovrebbero dar retta da subito, se sapete farlo in modo amabile e disinteressato.

L’obiettivo, infatti, non è metterli all’angolo, sotto torchio, per cercare di ottenere chissà cosa. Una volta ero alla scrivania di un cardinale il cui cellulare squillava ogni cinque minuti per una chiamata sempre dalla stessa persona che insisteva a proporgli un progetto. L’aria del prelato era molto seccata. Ecco una cosa proprio da non fare. Dovete, invece, fornire informazioni e conoscenze che la persona con cui interagite ignora o conosce poco. Per quanto il vostro contatto possa essere un asso nel suo campo, il più esperto di tutti, ci sarà sempre una sfumatura, un aspetto che conosce di meno. Cercate, con tatto, di scoprire qual è.

Se proprio non trovate nulla elaborate voi stessi qualche nuovo argomento. Proponetelo e verificate che feedback ricevete. Non scoraggiatevi se non ne ricevete o se è negativo. Potete imparare qualcosa anche da queste risposte. Per esempio una volta ho visto un venditore di riviste, libri e enciclopedie tentare di vendere un corso di pittura per dilettanti ad un pittore professionista che cinque minuti prima gli aveva detto che mestiere faceva. Il venditore ha fatto due più due ed è partito con la sua proposta. Magari se avesse avanzato una o due domande in più avrebbe evitato la figuraccia. Ma c’è dell’altro. Tentare di vendere qualcosa dopo pochissimi minuti, con scarse o addirittura senza informazioni e soprattutto senza intessere una conversazione, che dobbiamo padroneggiare, è l’errore più grande che un venditore può commettere.

I clienti oggi non vogliono attorno gente che cerca di appioppare loro qualunque cosa. Sono molto informati, competenti ed esigenti. Una ragione in più per coltivare quegli stessi interessi che i nostri interlocutori amano. Questo vale ancor di più se vogliamo avere a che fare con grandi esperti. Ecco cosa faceva Theodore Roosvelt, secondo quanto ci racconta Dale Carnegie in Come trattare gli altri e farseli amici
Tutti coloro che sono stati ospiti di Theodore Roosvelt hanno avuto modo di stupirsi per l’enciclopedica cultura del presidente. Che il suo visitatore fosse un cow-boy, un politicante di New York o un diplomatico, Roosevelt sapeva che cosa dire. E come faceva? La risposta è semplice. Se attendeva un ospite, stava sveglio fino a tardi, la sera prima, per leggersi l’essenziale su un soggetto che sapeva sarebbe stato gradito al suo visitatore.

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