Le obbligazioni non sono altro che delle cedole con il quale la società paga gli interessi all’investitore. Questa può essere fissa o variabile e ciò dipende se si sia sottoscritto appunto un’obbligazione a tasso fisso o meno.
Quindi chi è in possesso di titoli obbligazionari riceve gli interessi con queste cedole che hanno una scadenza solitamente di sei mesi o di un anno.
Esistono anche delle obbligazioni dove gli interessi vengono pagati senza cedola alla scadenza del titolo, quando viene restituito il capitale investito con in più gli interessi fino ad allora maturati.
In pratica si tratta di una quota che rappresenta una parte del valore nominale che è stato acquisito dall’ente che ha emesso l’obbligazione, e questa può essere rimborsata tramite alcune modalità che vengono stabilite nei vari piani di ammortamento.
Sia chiaro che alle società a responsabilità limitata (srl) è vietato emettere titoli obbligazionari. Inoltre questi possono essere sia di tipo nominative che al portatore ed anche semplici o garantite tramite garanzie ipotecarie sui beni della società emittente.
Inoltre si possono sia vendere che acquistare e al contrario delle azioni, dove invece chi le possiede diventa socio dell’azienda assumendone pure una qualità giuridica e che rappresentano una parte del capitale sociale di quella determinata azienda, chi possiede le obbligazioni diventa un creditore nei confronti di quella società.
Tra quelle più gettonate e conosciute vi sono i titoli di Stato ovvero CCT, Btp e Bot ma anche le società e gli enti sovranazionali ne possono emettere ed in particolare quelle che vengono emesse dalle società prendono il nome di “obbligazioni societarie” (oppure “corporate bonds”), mentre quelli emessi dagli enti sovranazionali prendono il nome di “obbligazioni sovranazionali”(oppure “sovereign”).
La società con le obbligazioni si impegna a restituire il capitale e a rimborsare il creditore, in un periodo di tempo determinato tra i 2 e i 30 anni dalla data della sottoscrizione, e a differenza delle azioni in cui il credito può essere più o meno garantito, in quanto dipende dalla presenza degli utili che poi devono essere suddivisi tra i vari azionisti, con le obbligazioni questo non avviene e il reddito che ne deriva deve essere necessariamente pagato. E mentre il risarcimento della quota di denaro che si è venuta a determinare può essere effettuato in un’unica soluzione nel momento in cui scade il valore nominale, i redditi prodotti dagli interessi possono essere pagati ogni tre, sei mesi o con scadenza annuale, abbiamo visto, con le cedole.
Un’indagine condotta dalla Consob qualche mese, nella quale sono state analizzate sotto il profilo di rischio di mercato e di quello emittente oltre diecimila obbligazioni bancarie mettendole a confronto con i titoli di Stato e con altre emissioni indirizzate agli investitori istituzionali, ha messo in evidenza come i risparmiatori ottengano rendimenti più bassi rispetto agli investitori istituzionali, mentre le banche guadagnano parecchio dalla vendita delle loro obbligazioni, anche se il rendimento dei bond bancari è più basso da quelli offerti da un investitore finanziario e dai titoli di Stato.