Gli anglofoni lo chiamano crowding-out; gli italiani l’hanno tradotto effetto spiazzamento: si tratta della diminuzione
della domanda privata per effetto di un aumento della domanda da parte del settore pubblico.
Il crowding-out può essere totale o parziale: nel primo caso, l’aumento della spesa pubblica riduce dello stesso ammontare la domanda privata; nel secondo, quest’ultima si riduce in misura meno che proporzionale rispetto a quella.
L’effetto spiazzamento è importante perché di norma la maggiore spesa pubblica riduce la domanda per investimenti
privati. Questa circostanza è particolarmente grave quando l’aumento della spesa pubblica consiste soltanto in un incremento dei consumi pubblici: in tal caso, una spesa per consumi ha l’effetto di ridurre la spesa per investimenti, pregiudicando così, almeno in parte, le possibilità future di creare reddito. É meno grave, quando la spesa pubblica aggiuntiva è
impiegata in investimenti: in tal caso, l’effetto globale potrebbe essere giudicato negativo, soltanto a condizione che gli
investimenti pubblici siano molto meno efficienti di quelli privati. Una diminuzione, anche piccola di questi ultimi, non
riuscirebbe a essere compensata da un aumento di quelli.
Il crowding-out si produce sostanzialmente per due ragioni: o perché l’aumento della spesa pubblica determina un innalzamento dei tassi di interesse; o perché favorisce una fiammata inflativa.
Nel primo caso, i tassi aumentano in conseguenza dell’aumento del reddito indotto dalla maggiore spesa pubblica; tale
maggior reddito si trasforma in una maggiore domanda di moneta; la quale, tendenzialmente, si riverbera in un incremento dei tassi di interesse, che a loro volta contraggono in primo luogo gli investimenti privati (possono tuttavia risultare spiazzati per questa via anche i consumi privati e le esportazioni nette).
Nel secondo caso, l’effetto si produce quando l’economia è vicina alla piena occupazione: in tal caso, un’espansione della domanda da parte dello Stato non può tradursi in un corrispondente aumento della produzione, visto che la capacità
produttiva è quasi del tutto utilizzata. Il più elevato livello della domanda si tradurrà pertanto in un aumento del livello
dei prezzi, riducendo così il potere d’acquisto del reddito delle famiglie e dei profitti delle imprese, le quali quindi spenderanno di meno rispettivamente in consumi e investimenti.
Non sempre tuttavia l’aumento della spesa pubblica comporta un effetto spiazzamento: ciò accade quando non variano i tassi di interesse e i prezzi. Di norma, tuttavia, le circostanze sono tali per cui così come l’effetto spiazzamento
non è totale, non è nemmeno del tutto assente. Esso sarà tanto più cospicuo, quanto maggiori saranno le escursioni verso l’alto subite da prezzi e tassi di interesse. Ciò a sua volta dipende da quanto più è vicina l’economia al pieno impiego.