Affitti Brevi e Consenso Condominio

In Italia vengono considerate “locazioni brevi” quegli affitti di durata inferiore ai 30 giorni, stipulati da persone fisiche al di fuori dell’attività d’impresa direttamente o tramite intermediari, anche online, inclusi quelli che prevedono la fornitura della biancheria e la pulizia dei locali.

Secondo quanto previsto dalla più recente manovra correttiva, ai guadagni che derivano da questi particolari contratti, si applicano in via opzionale le disposizioni relative al regime della cedolare secca, sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali sui redditi derivanti dalla locazione.

Può verificarsi che le norme condominiali dispongano delle limitazioni alle destinazioni d’uso dei singoli appartamenti, che però devono, per forza di cose, essere specificate nero su bianco, non potendo in alcun modo essere desunte. In linea generale, in assenza di uno specifico divieto, le attività di bed and breakfast e di casa vacanze possono essere esercitate all’interno del condominio senza vincoli di sorta. Difatti, con sentenza n.24727/2014, la Corte di Cassazione aveva già chiarito che l’attività di affittacamere è legittimata in quanto non stravolge la destinazione dei locali.

Pertanto, l’attività della locazione breve non viene considerata come attività alberghiera. Tuttavia, nella sentenza n. 22711/11 del 28 settembre 2017 la Corte di Cassazione ha esaminato un caso in cui il regolamento di un condominio prevedeva il divieto di affitto o subaffitto degli appartamenti, ma precisava espressamente che il divieto era legato all’utilizzo degli immobili sotto forma di pensione o di albergo. Secondo la Corte però, nel suddetto caso, non esisteva un divieto di adibire i singoli vani dell’appartamento ad uso differente da quello di abitazione, ma solo a quello di svolgimento di una specifica attività.

Quindi, il condominio può appellarsi al regolamento contrattuale e quindi vietare specifiche attività solo se nel testo del regolamento quelle attività siano indicate espressamente. Se, al contrario, il regolamento non contiene nero su bianco le attività vietate, non si può intervenire.

Resta specificato che chi volesse dare in locazione per un breve periodo la propria abitazione, utilizzando il contratto di locazione turistica, relativamente a cui è possibile vedere la guida su Contrattidilocazione.net, non deve chiedere il permesso e non potrà subire contestazioni.

Quali Argomenti Bisogna Trattare sul Blog Aziendale

Quale sono gli argomenti più redditizi da trattare su un blog aziendale?

La scelta degli argomenti, in primo luogo equivale al concetto di base che sta dietro al vostro blog aziendale. Le aziende che scelgono di aprire un blog, probabilmente hanno un’idea abbastanza chiara circa la loro intenzione. Almeno si spera!

Avete deciso di scrivere in un blog aziendale per condividere notizie e informazioni sulla vostra organizzazione, i prodotti, l’industria?

Bene, non c’è alcun motivo per cui non sia possibile scrivere su tutti e tre gli argomenti, ma dovete avere assolutamente una chiara idea su ciò che volete trattare.

Qui di seguito, una serie di aspetti da considerare:

1. Argomenti rilevanti per la società
Ciò significa che se scrivete per una società di autonoleggio, è necessario mantenere l’argomento strettamente legato al settore autonoleggio e ad altri correlati ad esso.

Se scrivete sul blog aziendale di una società di vendita al dettaglio on-line, la vostra intenzione deve essere quella di scegliere le materie che riguardano il commercio al dettaglio on-line, il commercio al dettaglio in generale, i prodotti che l’azienda vende e così via.

2. Argomenti rilevanti anche per i vostri lettori
Il blog aziendale è destinato a raggiungere i clienti, quindi dovete parlare dei vostri prodotti, lo stato dell’economia, come ottenere il massimo dei servizi o dei prodotti che offrite, etc. Presentando gli argomenti in questo modo, sarete in grado di raccogliere un numero di lettori molto più grande rispetto a una semplice newsletter.

3. Gli stessi argomenti per cui l’utente esegue delle ricerche
È necessario scrivere usando le parole chiave di ricerca, se volete farvi notare. Questo significa avere soprattutto una buona conoscenza degli argomenti che state scrivendo e utilizzare le parole chiave adottate dai vostri clienti, direttamente nel contenuto del blog aziendale.

Questo è uno dei modi migliori per raggiungere il target di riferimento, assicurandosi inoltre che i motori di ricerca come Google, considerino i contenuti del blog di assoluta rilevanza.

Si tratta di consigli semplici.

Quali Sono i Vantaggi del Corporate Blogging

Una delle maggiori domande che le persone fanno sul corporate blogging è: «Quali sono i vantaggi per le imprese che bloggano?».

Il maggior timore è quello di investire forze e risorse senza riscontrare nessun vantaggio. Qui di seguito 9 benefici ottenibili attraverso l’uso del corporate blog

1. Attirano sempre più traffico verso di voi

Dal punto di vista prettamente tecnico, i blog in realtà sono semplicemente dei sistemi di gestione dei contenuti.

Scrivendo frequentemente, darete rapidamente un’accelerata al vostro business, costruendo possibilmente un archivio ricco di articoli con relativi termini di ricerca sul vostro settore e prodotto. Il contenuto è cibo per gli spider dei motori di ricerca e gli archivi sono come un invito a banchettare.

Dal momento che li avrete alimentati bene, loro sicuramente ricambieranno il favore portandovi tanto traffico!

2. Essenziale per lasciare un segno nel vostro settore

I dirigenti lottano tutti i giorni per imporre la propria azienda sul mercato. Quindi non hanno molto tempo per accendere il pc e buttare giù i loro pensieri.

In realtà il corporate blog aiuta a sviluppare la visione aziendale e ricevere immediatamente consensi e feedback sull’operato in azienda. Il blog nel tempo diverrà punto di riferimento di tutto il settore, concorrenti compresi.

3. Comunicano e pubblicano all’istante senza dipendere da nessuno

I blog offrono l’opportunità di pubblicare in un’istante. Le imprese solitamente hanno bisogno di scrivere un articolo completo e poi trasmetterlo attraverso i mezzi tradizionali e attendere che venga pubblicato nelle 24 successive. Con il blog invece, tutto è istantaneo.

Questo lo rende uno strumento di aggiornamento molto potente, ideale per la gestione delle crisi. E’ come acquistare una sorta di assicurazione.

4. Aiutano i clienti a impegnarsi in una conversazione e contribuire alla creazione di nuove relazioni

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I corporate blog contribuiscono e facilitano la creazione di relazioni con relativo aumento della fiducia da parte del cliente. Le email a volte sono efficaci, ma usate singolarmente rischiano di distruggere il rapporto tra azienda e consumatore.

5. Umanizzano la voce aziendale

Umanizza la voce aziendale

Merito della capacità di entrare nelle conversazioni, in contrapposizione alla scrittura giornalistica, il corporate blog pone una voce umana nella società.

Non so voi, ma io preferisco parlare con l’uomo piuttosto che le macchine automatizzate e la segreteria telefonica.

6. Aiutano a mostrare al mondo che non si hanno segreti

A nessuno piace trattare con le persone che tengono segreti e si rifiutano di rivelare ogni aspetto personale. Non sto dicendo che le imprese debbano raccontare tutto. I segreti aziendali sono necessari, e possono essere mantenuti, con un’adeguata formazione del personale e una corretta politica di blogging.

Un corporate blog distoglie dalla mente del cliente l’idea di qualche segreto o inganno. Tutto questo genera fiducia.

7. Offrono un’eccellente servizio clienti

Come canale di comunicazione diretto, il corporate blog fornisce un mezzo per sollecitare la ricezione di feedback da parte dei vostri clienti e di capire le loro esigenze. Nel tempo l’azienda potrà creare prodotti e offrire servizi conformi al mercato.

8. Sono una differenziazione rispetto ai siti web

Ebbene, la situazione potrebbe cambiare, ma a giudicare dai siti che oggi vedo, vorrei chiedere alle aziende che ne sono in possesso se abbiano veramente bisogno di un sito web.

Un corporate blog offre visibilità, mette il fiato sul collo alla concorrenza, rende diverso il processo comunicativo.

9. Incoraggiano a scoprire quale sono le persone e le aziende che parlano di voi

Un corporate blog non rappresenta soltanto il mantenimento di un archivio di articoli, ma anche il monitoraggio della blogosfera, dove è necessario essere al posto giusto al momento giusto per affrontare le questioni più importanti e urgenti.

Il monitoraggio della blogosfera non è più una scelta, a mio parere. Se non avete conoscenza di ciò che si dice su di voi, il tempo trasformerà radicalmente il vostro business, penalizzandolo notevolmente.

I vantaggi sono quindi numerosi.

Come Cambiare Assegni Senza un Conto Corrente

Non ho conto corrente e non voglio aprirlo. Sono un dipendente pagato con assegno bancario. La banca emittente si rifiuta di cambiarmi l’assegno per un loro regolamento interno. Cosa posso fare?

L’assegno bancario è uno titolo di credito che consente al titolare di un conto corrente bancario (o postale) di pagare una somma di denaro già disponibile sul proprio conto corrente bancario.

In sostanza, l’assegno bancario è equiparato ad una cambiale tratta in cui il traente (il correntista) ordina alla banca in cui ha radicato il conto corrente (trattaria) di pagare la somma di denaro indicata nell’assegno al terzo soggetto che lo presenta all’incasso (beneficiario).

Del resto, dal sito internet della stessa Banca d’Italia si legge: “L’assegno bancario è un titolo di credito pagabile a vista contenente l’ordine impartito da un correntista alla propria banca di pagare a terzi (o a se stesso) una somma di denaro. In termini tecnici si parla del traente che ordina al trattario di pagare un beneficiario.”

L’assegno bancario deve essere presentato al pagamento nel termine di 8 o 15 giorni dall’emissione a seconda che sia pagabile nello stesso comune di emissione ovvero in altro comune dello Stato.

Salvo eccezioni sulla corretta compilazione dell’assegno, la banca trattaria non può in alcun modo rifiutarsi di pagare l’importo al beneficiario in quanto il medesimo titolo costituisce per la stessa banca un obbligo giuridico.

Se però l’assegno è presentato allo sportello di una banca diversa da quella trattaria, è normale che per l’incasso occorre attendere l’esito della disponibilità dei fondi che viene regolata presso la stanza di compensazione in cui le banche inviano tutti gli accrediti di assegni, in modo da verificare che non si tratti di un assegno scoperto.

In tale circostanza, dunque, è corretto richiedere al cliente l’attivazione di un conto corrente bancario per la negoziazione dell’assegno presentato all’incasso. Ma, come detto, deve trattarsi di altra banca.

Perciò, per avere il cambio in contanti dell’assegno bancario è sufficiente recarsi alla banca trattaria, meglio se alla stessa filiale trattaria che appare sul medesimo assegno.

In caso di rifiuto, è meglio farsi rilasciare una motivazione scritta da parte della banca.

Infine, il pagamento in contanti non può essere rifiutato nemmeno se si supera l’attuale limite dei 1.000 euro dal momento che l’operazione è già tracciata.

Blog Aziendale e ROI

Oltre al timore dei commenti negativi, quello di cui le aziende hanno maggiori preoccupazioni è la convinzione che il blogging richieda tempo senza produrre alcun ritorno sugli investimenti (ROI).

L’argomento è di vitale importanza per un’azienda. Bisogna tenerne conto se si guarda ai prodotti e ai servizi piuttosto che alla valutazione degli strumenti di comunicazione.

Se analizziamo la cosa con maggior obiettività, ci accorgeremo che non vi è alcun ROI attribuibile al valore di un viaggio di tre giorni dell’amministratore delegato per la partecipazione a un convegno di dirigenti dove parla per 20 minuti.

Direi la stessa cosa per un comunicato stampa gestito da un’agenzia, un sito aziendale, una fredda brochure cartacea.

Fare un’analisi del valore sul ritorno sugli investimenti attraverso un foglio di calcolo elettronico, non è cosa semplice. Il blogging potrebbe essere considerato come costo da attribuire alla diffusione del marchio, se si definisce il marchio come il modo in cui le persone vedono l’azienda.

Firefox, usò il blog come caposaldo di una campagna basata sul passaparola con cui generò 60 milioni di sottoscrizioni in poco più di sei mesi. In questo caso, il blog ottenne un successo incredibile, laddove un’inserzione pubblicitaria di due pagine sul New York Times aveva prodotto pochissimi download.

I blog non sono chiamati per generare entrate di denaro in maniera diretta. Sono estremamente validi nel generare il brusio del passaparola, lo strumento più valido per attirare masse di nuovi clienti con cui incrementare le vendite.

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