Quando si sceglie di allocare i propri risparmi all’interno di un conto deposito, una delle scelte preliminari in merito è relativa alla possibilità di sottoscrivere un versamento nel conto deposito “libero”, o in uno “vincolato”. Ma quale è la differenza tra le due tipologie di rapporto? Quale è più “conveniente”? E quali sono i pro e i contro di ognuna di queste due alternative?
Cerchiamo di affrontare benefici e svantaggi della duplice scelta, esaminando singolarmente i vari punti di attenzione.
Conto deposito libero
Il conto deposito libero è, come intuibile dallo stesso nome di questo prodotto, un conto nel quale possono confluire versamenti “non vincolati”. Il cliente dell’istituto di credito che sceglie di sottoscrivere un conto deposito libero può quindi prelevare le somme depositate in qualsiasi momento, senza penali o particolari restrizioni. Per cercare di comprendere quale sia la sua flessibilità, si tenga conto che il funzionamento del conto deposito libero è simile a quello di un comune conto corrente ordinario, nel quale versamenti e prelevamenti possono essere effettuati senza alcuna specifica limitazione.
A tale vantaggio, corrisponde evidentemente lo svantaggio di non poter disporre di una remunerazione “maggiorata” come invece accade nei conti deposito vincolati. A titolo di esempio, possiamo quindi ricordare come sulle somme libere Hello Bank non riconosca alcun tasso di interesse se la giacenza media è inferiore ai 5.000 euro, mentre per le giacenze tra i 5.000 e i 25.000 euro la remunerazione sale all’1% per i primi 9 mesi (il 2% qualora la giacenza sia superiore ai 25.000 euro, fino al limite dei 100.000 euro).
Tra gli altri principali conti liberi, ancora, Conto Arancio consente di poter depositare senza vincoli le somme dei propri clienti remunerandole al tasso base lordo dell’1%, contro un tasso di benvenuto attualmente pari all’1,4% per le somme depositate per 12 mesi. Ulteriormente, IWBank propone invece lo 0,25% per i depositi a vista, con interessi accreditati ogni mese.
Conto deposito vincolato
Se il conto deposito libero è un conto simile a qualsiasi conto corrente, valutato che il cliente potrà effettuare operazioni di prelevamento e versamento senza alcuna restrizione, il conto deposito vincolato è un rapporto che invece prevede alcune particolari caratteristiche di indisponibilità nelle somme versate.
In ogni caso, è bene ricordare che l’indisponibilità di cui sopra non è mai (o quasi mai) in grado di intaccare l’effettiva possibilità di entrare in possesso del capitale in tempi congrui. Di norma, il fatto che un conto deposito sia vincolato a 3, 6 o 12 mesi, non impedisce al cliente di poter ottenere la restituzione delle somme depositate anche prima della scadenza del vincolo. La conseguenza della rottura del vincolo non sarà quindi il blocco della disponibilità del capitale, quando la perdita totale o parziale degli interessi maturati o, più frequentemente, la riconduzione del tasso a quello “base”, e non più a quello “privilegiato” previsto per i vincoli.
Stabilito quanto precede, è bene altresì ricordare come i tassi di interesse riservati sui conti deposito vincolati siano ben superiori a quelli dei conti liberi. Qualche esempio? IWBank offre fino all’1,50% a 18 mesi (1,35% a 9) con il suo IWPower Special 9+9 Autumn 2014, mentre Ing Direct, come abbiamo visto, propone il suo Conto Arancio con tasso di benvenuto dell’1,4% per le nuove somme depositate per almeno 12 mesi.
Il nostro consiglio , al fine di non creare comportamenti controproducenti, è quello di pianificare con attenzione le somme da destinare a vincolo, e quelle da mantenere libere. Una soluzione utile potrebbe essere quella di creare più vincoli (in altri termini, 2 vincoli da 10 mila euro anziché 1 da 20 mila euro), per fare in modo che possa essere sufficiente scioglierne uno solo, mantenendo in piedi una parte dei propri risparmi a tasso agevolato.